BIOGRAFIA
Giampietro Cavedon vive e lavora a Marano Vicentino (VI). Avendo iniziato a dipingere e ad esporre giovanissimo, da anni partecipa ai più importanti concorsi nazionali ove ottiene vittorie e riconoscimenti. Vince, fra gli altri, la Biennale di Civitella della Chiana e i concorsi di Arco, Asolo, Schio, Zugliano, Fratta Polesine.
Ottiene premi importanti al Premio Agazzi di Mapello, alla Biennale di Soliera, alla Biennale di Osio di Sotto, al Premio G.B.Cromer di Agna, al Premio di Cordignano, al Premio Chimera di Arezzo e alla Biennale di Fiume Veneto.
Premiato piu’ volte anche al Premio Nazionale di Pittura di Fighille.
Ha partecipato ad esposizioni italiane, europee ed internazionali.
Molte opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. In particolare sue opere sono esposte a Bruxelles, Roma, San Francisco, New York e Barcellona.
© Copyright Artflux 2010. All Rights Reserved. COE 21211. Web design: Arti Grafiche della Torre
TECNICHE DI STAMPA
Calcografia/Acquaforte:
La più antica tecnica di incisione in cavo è l’acquaforte. Sulla lastra metallica, ricoperta con vernice proteggente (resistente all’acido) viene tracciato il disegno che si vuole ottenere con una punta molto sottile in modo da scoprire il metallo. Poi successivamente si procede alla morsura, cioè all’immersione in acido nitrico o per cloruro di ferro (anticamente detto acquaforte), che corrode (tecnicamente morde) il metallo dove manca la vernice protettiva. Una volta terminata la morsura si toglie la vernice e la lastra risulterà incisa solo dove l’acido ha svolto la sua azione.
Calcografia/Acquatinta:
E’ una tecnica di incisione che risale al settecento, anch’essa rientra tra le incisioni in cavo ottenute in maniera indiretta cioè attraverso l’azione dell’acido in morsura. L’acquatinta è il procedimento più adatto per ottenere stampe colorate. Le modalità sono due: una consiste nell’applicare direttamente l’acido sul metallo nudo con un pennello delimitandone con delle vernici proteggenti dalla morsura il suo campo d’azione, l’altra si ottiene per mezzo di speciali preparazioni dette grane. Sulla lastra metallica opportunamente scaldata, viene fissata della polvere di asfalto in modo da rendere la lastra granulosa. L’acido nel quale viene immersa la lastra corrode il metallo penetrando tra un granello di polvere e l’altro e la lastra ottenuta mostra una superficie spugnosa che, inchiostrata, crea effetti sfumati simili all’acquarello.
- Biografia
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BIOGRAFIA
Giampietro Cavedon vive e lavora a Marano Vicentino (VI). Avendo iniziato a dipingere e ad esporre giovanissimo, da anni partecipa ai più importanti concorsi nazionali ove ottiene vittorie e riconoscimenti. Vince, fra gli altri, la Biennale di Civitella della Chiana e i concorsi di Arco, Asolo, Schio, Zugliano, Fratta Polesine.
Ottiene premi importanti al Premio Agazzi di Mapello, alla Biennale di Soliera, alla Biennale di Osio di Sotto, al Premio G.B.Cromer di Agna, al Premio di Cordignano, al Premio Chimera di Arezzo e alla Biennale di Fiume Veneto.
Premiato piu’ volte anche al Premio Nazionale di Pittura di Fighille.
Ha partecipato ad esposizioni italiane, europee ed internazionali.
Molte opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. In particolare sue opere sono esposte a Bruxelles, Roma, San Francisco, New York e Barcellona.
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TECNICHE DI STAMPA
Calcografia/Acquaforte:
La più antica tecnica di incisione in cavo è l’acquaforte. Sulla lastra metallica, ricoperta con vernice proteggente (resistente all’acido) viene tracciato il disegno che si vuole ottenere con una punta molto sottile in modo da scoprire il metallo. Poi successivamente si procede alla morsura, cioè all’immersione in acido nitrico o per cloruro di ferro (anticamente detto acquaforte), che corrode (tecnicamente morde) il metallo dove manca la vernice protettiva. Una volta terminata la morsura si toglie la vernice e la lastra risulterà incisa solo dove l’acido ha svolto la sua azione.
Calcografia/Acquatinta:
E’ una tecnica di incisione che risale al settecento, anch’essa rientra tra le incisioni in cavo ottenute in maniera indiretta cioè attraverso l’azione dell’acido in morsura. L’acquatinta è il procedimento più adatto per ottenere stampe colorate. Le modalità sono due: una consiste nell’applicare direttamente l’acido sul metallo nudo con un pennello delimitandone con delle vernici proteggenti dalla morsura il suo campo d’azione, l’altra si ottiene per mezzo di speciali preparazioni dette grane. Sulla lastra metallica opportunamente scaldata, viene fissata della polvere di asfalto in modo da rendere la lastra granulosa. L’acido nel quale viene immersa la lastra corrode il metallo penetrando tra un granello di polvere e l’altro e la lastra ottenuta mostra una superficie spugnosa che, inchiostrata, crea effetti sfumati simili all’acquarello.
- Opere